Immaginare e realizzare ciò che non c’è: un libro per farlo

Progettare siti, app, prodotti e servizi che funzionino non è una roba da tecnici. Né da grafici. Né da giornalisti o comunicatori in genere, né da marketers. Né da user experience designer o architetti dell’informazione. È qualcosa che si fa insieme.

Ma per lavorare assieme bisogna che ognuno si metta a imparare un po’ di parole dell’altro. E che ognuno insegni le proprie parole, almeno le più importanti. Può essere faticoso, certo, e può addirittura spaventare. Soprattutto quando sei lì a goderti il profumo degli allori conquistati grazie alle competenze che condividi al massimo con quelli della tua specie. Ma l’ibridazione delle specie dovrebbe entusiasmare, non impaurire. Perché non ci sono saperi di serie B e ogni nuova competenza è cultura. E la cultura è ibridazione continua, o non è.

Negli corso degli ultimi vent’anni mi sono guadagnato da vivere progettando siti, app, flussi di lavoro e servizi, trasformando cose, trapiantandone altre per il Gruppo Editoriale Gedi (che prima si chiamava Gruppo Espresso), ma non solo. E insegnando tutto questo nelle università.

Quando ho cominciato a lavorare il metodo era: che ognuno faccia il suo pezzetto e lo passi a chi viene dopo. Ci abbiamo messo poco a capire che non si andava da nessuna parte, così. Ma ci abbiamo messo quasi dieci anni a cambiare veramente il modo in cui lavoravamo.

Ho raccolto tutto quel che ho capito in un libro: “Progettazione Funzionale, design collaborativo per prodotti e servizi digitali”. Parlo di come si fa a farsi venire delle buone idee, a dettagliarle e a metterle in pratica. Di una tecnica per capirsi e collaborare. Di come si progetta in poco tempo e bene.
Se non sai nulla di cultura digitale, ti aiuterà ad averne le basi. Se sei un designer ti aiuterà a vederla da un punto di vista che forse non avevi considerato.

Un link per sapere qualcosa in più sul libro e su di me.
Un link per leggere l’indice e qualche pagina.
Un link per comprarlo, se vorrai.